Petrolio: corrono importazioni asiatiche
FONTE: Commodities Trading
Nel mese di gennaio le importazioni di petrolio dell’Asia hanno raggiunto livelli record
ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è stata la Cina a guidare gli
aumenti dei volumi in ingresso. Le importazioni totali dall’Asia sono state di 29,13
milioni di barili al giorno, in aumento dell’11,1% rispetto ai 26,22 milioni di barili al
giorno di dicembre ed al di sopra del precedente massimo storico di 29,1 milioni di barili
registrato a novembre 2022.
Era – ed è… – opinione comune che la rimozione, in Cina, delle restrizioni contro il covid
si sarebbe tradotta in un picco della richiesta di greggio, ma i dati in arrivo smentiscono
tale visione di mercato. I dati evidenziano importazioni cinesi pari a 10,98 milioni di
barili giornalieri, in calo rispetto agli 11,37 milioni di barili al giorno di dicembre e agli
11,42 milioni di barili al giorno di novembre; alcuni analisti suggeriscono che la
contrazione potrebbe essere imputabile alle festività del capodanno lunare cinese che
potrebbe aver comportato la consegna di alcuni carichi a febbraio anziché a gennaio.
Quanto sta accadendo, in ogni caso, non deve stupirci più di tanto, in quanto i carichi
di greggio fisico vengono concordati con mesi di anticipo, ragion per cui i flussi
reagiscono al mercato in ritardo, tuttavia, sono molti i fattori da tenere in
considerazione: dovremo capire se l’aumento degli spostamenti e la conseguente
richiesta di carburanti verranno mantenuti nel tempo, ad esempio, oppure se la
popolazione cinese sarà in grado di tornare celermente alla normalità.
Il più alto incremento delle importazioni di petrolio è appannaggio dell’India, con 5,29
milioni di barili al giorno, di cui 1,33 milioni di arrivo dalla Russia, in aumento rispetto ai
4,78 milioni di barili al giorno di dicembre.
Prima della guerra in Ucraina, la Russia era un fornitore minore dell’India, ma la
disponibilità di petrolio a buon mercato dai porti occidentali della Russia, che prima
andava principalmente alle raffinerie europee, ha consentito all’India di aumentare le
acquisizioni.
Anche altri importanti acquirenti asiatici di petrolio hanno registrato guadagni a
gennaio, con la Corea del Sud che ha importato 3,11 milioni di barili al giorno, rispetto
ai 2,85 milioni di barili al giorno di dicembre, mentre Singapore ha importato 1,65
milioni di barili al giorno, rispetto ai 910.000 barili al giorno del mese
precedente. Il Giappone ha fatto eccezione, con le importazioni di gennaio che sono
scese a 2,83 milioni di barili al giorno dai 2,96 milioni di barili al giorno di dicembre.