Sciopero benzinai revocato dopo 24 ore: cosa è accaduto?
Lo sciopero benzinai è stato revocato dopo la prima giornata di chiusura degli impianti, riducendo lo stop a sole 24 ore.
Pertanto i distributori di carburante hanno riaperto regolarmente alle 19:00 del 25 gennaio
2023 (in autostrada alle 22:00). I sindacati Fegica e Figisc/Anisa hanno deciso infatti di allinearsi alla
posizione dell’altro sindacato Faib, che aveva annunciato la riduzione dello sciopero da 48 a 24 ore.
“Riapriamo gli impianti per favorire gli automobilisti, non certo il Governo“, hanno dichiarato i
rappresentanti dei benzinai, “La mobilitazione resta in piedi pur riconoscendo di aver potuto interagire in
maniera costruttiva con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che si è speso per diventare
interlocutore propositivo. Tuttavia persistono molte criticità“.
SCIOPERO BENZINAI GENNAIO 2023: QUANDO è AVVENUTO?
Lo sciopero benzinai di gennaio 2023 era stato indetto dalle sigle sindacali Faib, Fegica e Figisc/Anisa per
protestare contro il Decreto trasparenza carburanti del Governo (Decreto-legge 5/2023) e in particolare
contro la norma che obbliga i distributori a esporre il prezzo medio regionale accanto al prezzo
effettivamente praticato. Gli impianti di rifornimento che aderiscono allo sciopero hanno chiuso per 24 ore, anche in modalità self-service.
SCIOPERO BENZINAI: IMPIANTI RIMASTI APERTI
Innanzitutto bisogna dire che le sigle sindacali Faib, Fegica e Figisc/Anisa non rappresentano la totalità dei distributori di carburanti italiani. Secondo dati aggiornati al 2021 fa capo alle tre sigle circa il 70% dei 22.654 impianti di rifornimento presenti in Italia, questo significa che il restante 30% non ha aderito allo sciopero e ha regolarmente aperto. Tra questi i benzinai iscritti ai sindacati Angac e Asnali.
Anche gli impianti gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere sono rimasti aperti, almeno in modalità self-service. Tuttavia non è stato semplice riconoscerli: infatti, anche se il punto vendita mostra il marchio della società, la gestione viene spesso affidata a un soggetto privato. Secondo una stima delle associazioni di categoria, i distributori gestiti direttamente dalle compagnie sono non oltre il 10% della rete.
Ci sono poi le disposizioni di legge che obbligano a tenere aperte alcune stazioni di servizio per garantire
una prestazione minima, visto che il rifornimento di carburante è considerato un servizio essenziale (un po’ come accade con le fasce orarie di garanzia durante gli scioperi dei trasporti). Più precisamente nelle aree urbane ed extraurbane dev’essere disponibile un numero di impianti pari al 50% di quelli attivi nei giorni festivi, individuati dalle prefetture. In autostrada, invece, è compito delle Regioni individuare quali
distributori debbano rimanere aperti. Per legge occorre che ce ne sia uno attivo ogni 100 km, quindi
almeno 176 sul totale di 477 stazioni di servizio autostradali.